venerdì 3 aprile 2015
La scarcella è uno dei dolci originari della cucina
pugliese, ma conosciuto in tutto il sud.
È un grosso biscotto realizzato nelle forme più svariate:
cestino, coniglio, campana, fiore, cuore…
Secondo la tradizione, il dolce simboleggia la liberazione
dal peccato originale: per mangiare la scarcella, le uova vanno appunto
“scarcerate” dall’intreccio di pasta. Questo spiegherebbe il suo nome.
Attualmente il dolce viene farcito con una glassa bianca su cui vengono
adagiati dei piccoli ovetti di cioccolato, molto più pratici ed igienici (e non
uova di gallina) a scopo decorativo, con l’aggiunta di zuccherini colorati. La
scarcella è anche un dolce che simboleggia la rinascita, da cui l’usanza di
decorarla con ovetti.
All’epoca dei nostri genitori, nei giorni che precedevano la
Pasqua, il fornaio del quartiere gridava verso l’alba, per le vie: “facite pupe
e taraddi”, cioè “fate biscotti decorati e taralli”. Iniziava così il rituale.
I dolci risultavano alla fine opere d’indiscutibile pregio non solo per il
palato, ma anche per le massaie che potevano effettuare verifiche e riscontri
immediati, con sfumature di gusto diverse perché prodotte da mani differenti.
“R’scartecèdde”, “le scarcelle”, mettevano in evidenza la straordinaria maestria
delle donne nel creare forme particolari, capaci di percorrere i tempi di ieri
e di oggi.
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Chi sono
Sono una donna del Nord Barese. La mia passione è scoprire e inventare nuove ricette e dettagli particolari che possano rendere unici i miei piatti. Mi diletto nel salato e anche nei dolci. Questa del blog è una nuova (e inaspettata) esperienza. Spero di riuscire a mostrarvi le mie piccole creazioni!
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